Veronacovid.it
Dati chiari sul Coronavirus per Verona e provincia

Statistiche
Occupazione % area non critica in Veneto
L’indicatore riporta le percentuali di occupazioni sul totale dei posti letto in area non critica.
I dati sono relativi alla regione Veneto e sono ottenuti andando a dividere il numero totale di ricoverati Covid nella regione (la voce “TOTALE REGIONE VENETO RICOVERATI (POSITIVI + GUARITI)” nei bollettini) per il numero di posti letto disponibili, resi pubblici dall’AGENAS (https://www.agenas.gov.it/covid19/web/index.php?r=site%2Ftab2).
Questo parametro è alla base dei criteri scelti dal governo per determinare il colore delle varie regioni, più nello specifico:
a. l’incidenza settimanale dei contagi è inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti per tre settimane consecutive,
b. qualora si verifichi un’incidenza superiore a 50 casi per 100.000 abitanti, la Regione resta in zona bianca se si verifica una delle due condizioni successive:
1. il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 15 per cento;
oppure
2. il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 10 per cento;
Da bianco a giallo
È necessario che si verifichino alcune condizioni perché una Regione passi alla colorazione gialla
a. l’incidenza settimanale dei contagi deve essere pari o superiore a 50 ogni 100.000 abitanti a condizione che il tasso di occupazione dei posti letto in area medica sia superiore al 15 per cento e il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 sia superiore al 10 per cento;
b. qualora si verifichi un’incidenza pari o superiore a 150 casi per 100.000 abitanti, la Regione resta in zona gialla se si verificano una delle due condizioni successive
1. il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 30 per cento;
oppure
2. il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 20 per cento;
Da giallo ad arancione
È necessario che si verifichi un’incidenza settimanale dei contagi pari o superiore a 150 ogni 100.000 abitanti e aver contestualmente superato i limiti di occupazione dei posti letto di area medica e terapia intensiva prevista per la zona gialla.
Da arancione a rosso
Una Regione è in zona rossa in presenza di un’incidenza pari o superiore a 150 casi per 100.000 abitanti e se si verificano entrambe le condizioni successive:
a. il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da COVID-19 è superiore al 40 per cento;
b. il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da COVID-19 è superiore 30 per cento.>>
( Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 30, 22 Luglio 2021, https://www.governo.it/it/articolo/comunicato-stampa-del-consiglio-dei-ministri-n-30/17514
Occupazione % terapia intensiva in Veneto
L’indicatore riporta le percentuali di occupazioni sul totale dei posti letto in terapia intensiva.
La provenienza dei dati e il metodo di calcolo sono i medesimi del grafico adiacente.
Grafici
Dosi somministrate a Verona
Il grafico mostra il numero di dosi di vaccino anti Covid-19 somministrate in funzione del tempo dall’inizio della campagna vaccinale.
Esempio: al giorno 4 gennaio 2022, a Verona, sono state somministrate in totale 1718454 dosi (a partire dal 27 dicembre 2020, data di inizio della campagna vaccinale).
I dati presenti sono ottenuti dai bollettini regionali quotidiani sull’aggiornamento del procedere della campagna vaccinale. Nello specifico sono quelli dell’ULSS 9 scaligera e della Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona.
Dosi somministrate in Veneto
Il grafico mostra il numero di dosi somministrate in funzione del tempo dall’inizio della campagna vaccinale.
Esempio: al giorno 4 gennaio 2022, in Veneto, sono state somministrate in totale 9277846 dosi di vaccino (a partire dal 27 dicembre 2020, data di inizio della campagna vaccinale)
Immunizzati in Veneto: % sulla popolazione
In questo grafico viene riportato il numero di soggetti che hanno completato il ciclo di vaccinazione previsto in percentuale sulla popolazione. Si includono tutti i tipi di vaccino anti-COVID-19. Il valore è ottenuto sommando il numero di seconde dosi somministrate per i vaccini a due dosi (ad esempio Pfizer/BioNTech o Moderna) e il numero totale di somministrazioni dei monodose (ad esempio Janssen).
Il dato utilizzato per la popolazione è il dato ISTAT sulla popolazione residente totale aggiornato al 31 ottobre 2021, pari a 4 858 758 abitanti.
Esempio: il giorno 4 gennaio 2022, il 77.23% dei veneti ha completato il ciclo di vaccinazione primario.
Immunizzati con 3 dosi in Veneto: % sulla popolazione
In questo grafico viene riportato il numero di soggetti che hanno completato il ciclo di vaccinazione previsto e che hanno ricevuto la dose booster, in percentuale sulla popolazione. Si includono tutti i tipi di vaccino anti-COVID-19. Il valore è ottenuto sommando il numero di seconde dosi somministrate per i vaccini a due dosi (ad esempio Pfizer/BioNTech o Moderna) e il numero totale di somministrazioni dei monodose (ad esempio Janssen).
Il dato utilizzato per la popolazione è il dato ISTAT sulla popolazione residente totale aggiornato al 31 ottobre 2021, pari a 4 858 758 abitanti.
Esempio: il giorno 4 gennaio 2022, il 37.47% dei veneti ricevuto la dose booster.
Contagiati totali
La curva dei contagiati totali riporta il numero totale di persone che hanno contratto il virus in funzione del tempo. A questa curva contribuiscono quindi: le persone attualmente positive, i negativizzati virologici (guariti) e i deceduti.
Esempio: evidenziando il punto corrispondente al 7 ottobre 2021 si vede che a quel giorno il totale di persone che avevano contratto il virus (tenendo conto quindi anche dei soggetti guariti e deceduti) dall’inizio dell’epidemia era pari a 92408.
Quando la malattia non si sta diffondendo (quindi quando non ci sono nuovi contagi) la curva ha un andamento costante. Infatti, dato che con il passare del tempo non si aggiungono nuove persone infette, il numero di soggetti che hanno contratto il virus resta invariato. Nelle fasi di accelerazione dell’epidemia avremo un andamento con concavità rivolta verso l’alto, mentre nelle fasi di decelerazione la concavità sarà rivolta verso il basso.
Variazione giornaliera
Questa curva rappresenta di quanto sono aumentati i positivi totali rispetto al giorno precedente (tecnicamente corrisponde alla derivata fatta rispetto al tempo della curva dei contagiati totali).
Esempio: il 7 ottobre 2021 è stata registrata una variazione giornaliera di 95 unità, significa che i contagiati totali (comprensivi quindi di attualmente positivi, deceduti e guariti) sono aumentati di 95 unità rispetto al 6 ottobre.
Nei momenti in cui l’epidemia sarà in fase di accelerazione, tale curva sarà crescente. Infatti ogni giorno si registreranno più nuovi positivi di quanti se ne siano registrati il giorno precedente. Al contrario, in fase di decelerazione dell’epidemia, sarà decrescente.
È importante ricordare che questo tipo di dato risente fortemente del numero di tamponi effettuati in un giorno e da altri fattori non prevedibili, consigliamo quindi di considerare soprattutto l’andamento di tale curva, senza soffermarsi su valori dei singoli giorni. Per facilitare ciò abbiamo aggiunto una linea di tendenza (in rosa).
Attualmente positivi
La curva degli attualmente positivi rappresenta il numero di persone positive al virus in funzione del tempo, quindi ogni punto corrisponde al numero di persone positive e non ancora guarite o decedute in un determinato giorno.
Esempio: evidenziando il punto corrispondente al 7 ottobre 2021 si vede che quel giorno le persone positive erano 1085.
Tale curva avrà un andamento crescente finché l’epidemia sarà in fase di accelerazione (quindi il numero di persone positive crescerà nel tempo) e un andamento decrescente nella fase di decelerazione dell’epidemia (quindi il numero di persone positive diminuirà nel tempo).
Attualmente positivi: confronto tra province
Riportiamo in questo istogramma il valore degli attualmente positivi per tutte le province del veneto. Ad ogni colonna corrisponde una provincia. Anche in questo caso i dati sono presi dai bollettini regionali emessi dall’azienda zero.
Positivi ogni 1000 abitanti: confronto tra province
Per una più chiara comprensione della distribuzione dei contagi riportiamo in questo istogramma la stessa grandezza del precedente grafico, espressa però in contagiati ogni 1000 persone.
Questo secondo valore è molto importante, infatti, avendo le provincie venete un numero di abitanti molto diverso tra loro, è normale che le più popolose (Verona, Padova, ecc.) abbiano un numero di positivi superiore rispetto alle meno popolose (Belluno, Rovigo). Calcolando il numero di contagiati ogni 1000 persone otteniamo un risultato “pesato” sulla popolazione residente.
Esempio: supponiamo che la città A abbia 1000 abitanti e 100 positivi e la città B 3000 abitanti e 150 positivi. Nonostante il numero di positivi sia maggiore nella città B, il numero di positivi ogni 1000 abitanti è maggiore nella città A (100 nella prima e 50 nella seconda). Possiamo quindi concludere che è presente una maggiore diffusione di soggetti positivi nella città A, anche se i dati iniziali ad una prima occhiata ci avrebbero suggerito il contrario.
Conoscere quindi questo tipo di valore per le varie provincie può aiutare a comprendere in modo più preciso la diffusione dei soggetti positivi tenendo anche conto della diversità tra esse.
Rapporto positivi-tamponi
Sarà chiaramente un numero compreso tra 0 e 1. Se consideriamo i due casi estremi, sarà 0 quando nessuna delle persone sottoposte al tampone risulta positiva e 1 quando tutte le persone sottoposte al tampone risultano positive. Per facilità di lettura, rappresentiamo tale valore in percentuale.
Esempio: evidenziando il punto corrispondente al 7 ottobre si vede che in tal giorno il rapporto positivi tamponi era 0.025, pari quindi al 2.5%.
Il fatto che in una certa area il rapporto positivi tamponi sia crescente può dipendere da due fattori:
1: il numero di tamponi effettuati diminuisce (quindi osservando la formula diminuisce il denominatore)
2: il numero di persone che risultano positive al tampone aumenta.
Nel caso del Veneto possiamo, a meno di qualche eccezione, approssimare il numero di totale di test effettuati costante. Di conseguenza la crescita del rate positivi tamponi nel tempo significa che il numero di positivi sta aumentando e che quindi il virus si sta maggiormente diffondendo.
Cosa si intende con “qualche eccezione”? Si intendono tutti i giorni in cui, a causa di weekend o festività, il numero di tamponi e test rapidi è ridotto rispetto alla media. In tali eventi questa grandezza può diminuire anche del 40%. Questa riduzione si manifesta sul grafico con delle percentuali elevate in modo anomalo rispetto all’andamento del periodo. È bene quindi non tenere in considerazione questi punti quando si valuta l’andamento della curva, dato che la loro causa non è la diffusione del virus in quella misura, ma soprattutto il basso numero di tamponi. Per facilitare questa operazione abbiamo aggiunto una linea di tendenza.
A partire dal 15 gennaio 2021, la protezione civile rilascia nel bollettino ufficiale anche il numero di test antigenici rapidi effettuati. Riporteremo quindi nel grafico due curve: la prima (in giallo) mostra il rapporto positivi tamponi senza tenere conto dei test rapidi (contando quindi solo i tamponi molecolari), la seconda (in rosso) riporta la stessa grandezza tenendo conto anche dei test rapidi effettuati.
Questo secondo valore è giudicato più attendibile del primo, in quanto, contando anche i tamponi rapidi, si ha una più attendibile stima del numero di test effettuati in Veneto."}” data-sheets-userformat=”{"2":6659,"3":{"1":0},"4":[null,2,16777215],"12":0,"14":[null,2,0],"15":"Arial, sans-serif"}”>Sarà chiaramente un numero compreso tra 0 e 1. Se consideriamo i due casi estremi, sarà 0 quando nessuna delle persone sottoposte al tampone risulta positiva e 1 quando tutte le persone sottoposte al tampone risultano positive. Per facilità di lettura, rappresentiamo tale valore in percentuale.
Sarà chiaramente un numero compreso tra 0 e 1. Se consideriamo i due casi estremi, sarà 0 quando nessuna delle persone sottoposte al tampone risulta positiva e 1 quando tutte le persone sottoposte al tampone risultano positive. Per facilità di lettura, rappresentiamo tale valore in percentuale.
Esempio: evidenziando il punto corrispondente al 7 ottobre si vede che in tal giorno il rapporto positivi tamponi era 0.025, pari quindi al 2.5%.
Il fatto che in una certa area il rapporto positivi tamponi sia crescente può dipendere da due fattori:
1: il numero di tamponi effettuati diminuisce (quindi osservando la formula diminuisce il denominatore)
2: il numero di persone che risultano positive al tampone aumenta.
Nel caso del Veneto possiamo, a meno di qualche eccezione, approssimare il numero di totale di test effettuati costante. Di conseguenza la crescita del rate positivi tamponi nel tempo significa che il numero di positivi sta aumentando e che quindi il virus si sta maggiormente diffondendo.
Cosa si intende con “qualche eccezione”? Si intendono tutti i giorni in cui, a causa di weekend o festività, il numero di tamponi e test rapidi è ridotto rispetto alla media. In tali eventi questa grandezza può diminuire anche del 40%. Questa riduzione si manifesta sul grafico con delle percentuali elevate in modo anomalo rispetto all’andamento del periodo. È bene quindi non tenere in considerazione questi punti quando si valuta l’andamento della curva, dato che la loro causa non è la diffusione del virus in quella misura, ma soprattutto il basso numero di tamponi. Per facilitare questa operazione abbiamo aggiunto una linea di tendenza.
A partire dal 15 gennaio 2021, la protezione civile rilascia nel bollettino ufficiale anche il numero di test antigenici rapidi effettuati. Riporteremo quindi nel grafico due curve: la prima (in giallo) mostra il rapporto positivi tamponi senza tenere conto dei test rapidi (contando quindi solo i tamponi molecolari), la seconda (in rosso) riporta la stessa grandezza tenendo conto anche dei test rapidi effettuati.
Questo secondo valore è giudicato più attendibile del primo, in quanto, contando anche i tamponi rapidi, si ha una più attendibile stima del numero di test effettuati in Veneto."}” data-sheets-userformat=”{"2":6659,"3":{"1":0},"4":[null,2,16777215],"12":0,"14":[null,2,0],"15":"Arial, sans-serif"}”>Il fatto che in una certa area il rapporto positivi tamponi sia crescente può dipendere da due fattori:
Sarà chiaramente un numero compreso tra 0 e 1. Se consideriamo i due casi estremi, sarà 0 quando nessuna delle persone sottoposte al tampone risulta positiva e 1 quando tutte le persone sottoposte al tampone risultano positive. Per facilità di lettura, rappresentiamo tale valore in percentuale.
Esempio: evidenziando il punto corrispondente al 7 ottobre si vede che in tal giorno il rapporto positivi tamponi era 0.025, pari quindi al 2.5%.
Il fatto che in una certa area il rapporto positivi tamponi sia crescente può dipendere da due fattori:
1: il numero di tamponi effettuati diminuisce (quindi osservando la formula diminuisce il denominatore)
2: il numero di persone che risultano positive al tampone aumenta.
Nel caso del Veneto possiamo, a meno di qualche eccezione, approssimare il numero di totale di test effettuati costante. Di conseguenza la crescita del rate positivi tamponi nel tempo significa che il numero di positivi sta aumentando e che quindi il virus si sta maggiormente diffondendo.
Cosa si intende con “qualche eccezione”? Si intendono tutti i giorni in cui, a causa di weekend o festività, il numero di tamponi e test rapidi è ridotto rispetto alla media. In tali eventi questa grandezza può diminuire anche del 40%. Questa riduzione si manifesta sul grafico con delle percentuali elevate in modo anomalo rispetto all’andamento del periodo. È bene quindi non tenere in considerazione questi punti quando si valuta l’andamento della curva, dato che la loro causa non è la diffusione del virus in quella misura, ma soprattutto il basso numero di tamponi. Per facilitare questa operazione abbiamo aggiunto una linea di tendenza.
A partire dal 15 gennaio 2021, la protezione civile rilascia nel bollettino ufficiale anche il numero di test antigenici rapidi effettuati. Riporteremo quindi nel grafico due curve: la prima (in giallo) mostra il rapporto positivi tamponi senza tenere conto dei test rapidi (contando quindi solo i tamponi molecolari), la seconda (in rosso) riporta la stessa grandezza tenendo conto anche dei test rapidi effettuati.
Questo secondo valore è giudicato più attendibile del primo, in quanto, contando anche i tamponi rapidi, si ha una più attendibile stima del numero di test effettuati in Veneto."}” data-sheets-userformat=”{"2":6659,"3":{"1":0},"4":[null,2,16777215],"12":0,"14":[null,2,0],"15":"Arial, sans-serif"}”>2: il numero di persone che risultano positive al tampone aumenta.
Sarà chiaramente un numero compreso tra 0 e 1. Se consideriamo i due casi estremi, sarà 0 quando nessuna delle persone sottoposte al tampone risulta positiva e 1 quando tutte le persone sottoposte al tampone risultano positive. Per facilità di lettura, rappresentiamo tale valore in percentuale.
Esempio: evidenziando il punto corrispondente al 7 ottobre si vede che in tal giorno il rapporto positivi tamponi era 0.025, pari quindi al 2.5%.
Il fatto che in una certa area il rapporto positivi tamponi sia crescente può dipendere da due fattori:
1: il numero di tamponi effettuati diminuisce (quindi osservando la formula diminuisce il denominatore)
2: il numero di persone che risultano positive al tampone aumenta.
Nel caso del Veneto possiamo, a meno di qualche eccezione, approssimare il numero di totale di test effettuati costante. Di conseguenza la crescita del rate positivi tamponi nel tempo significa che il numero di positivi sta aumentando e che quindi il virus si sta maggiormente diffondendo.
Cosa si intende con “qualche eccezione”? Si intendono tutti i giorni in cui, a causa di weekend o festività, il numero di tamponi e test rapidi è ridotto rispetto alla media. In tali eventi questa grandezza può diminuire anche del 40%. Questa riduzione si manifesta sul grafico con delle percentuali elevate in modo anomalo rispetto all’andamento del periodo. È bene quindi non tenere in considerazione questi punti quando si valuta l’andamento della curva, dato che la loro causa non è la diffusione del virus in quella misura, ma soprattutto il basso numero di tamponi. Per facilitare questa operazione abbiamo aggiunto una linea di tendenza.
A partire dal 15 gennaio 2021, la protezione civile rilascia nel bollettino ufficiale anche il numero di test antigenici rapidi effettuati. Riporteremo quindi nel grafico due curve: la prima (in giallo) mostra il rapporto positivi tamponi senza tenere conto dei test rapidi (contando quindi solo i tamponi molecolari), la seconda (in rosso) riporta la stessa grandezza tenendo conto anche dei test rapidi effettuati.
Questo secondo valore è giudicato più attendibile del primo, in quanto, contando anche i tamponi rapidi, si ha una più attendibile stima del numero di test effettuati in Veneto."}” data-sheets-userformat=”{"2":6659,"3":{"1":0},"4":[null,2,16777215],"12":0,"14":[null,2,0],"15":"Arial, sans-serif"}”>Cosa si intende con “qualche eccezione”? Si intendono tutti i giorni in cui, a causa di weekend o festività, il numero di tamponi e test rapidi è ridotto rispetto alla media. In tali eventi questa grandezza può diminuire anche del 40%. Questa riduzione si manifesta sul grafico con delle percentuali elevate in modo anomalo rispetto all’andamento del periodo. È bene quindi non tenere in considerazione questi punti quando si valuta l’andamento della curva, dato che la loro causa non è la diffusione della malattia in quella misura, ma soprattutto il basso numero di tamponi. Per facilitare questa operazione abbiamo aggiunto una linea di tendenza.
Ricoveri in area non critica
Questo grafico rappresenta il numero di persone ricoverate in ospedale in area non critica in funzione del tempo.
Esempio: il 7 ottobre 2021 erano presenti 23 pazienti in area non critica suddivisi tra i vari ospedali di Verona e provincia.
Ricoveri in area non critica percentuali
Questo grafico mostra la percentuale di persone positive che necessitano di ospedalizzazione in area non critica.
Esempio: il 7 ottobre 2021 il 2.12% dei positivi era ricoverato in area non critica.
Terapie intensive
Questo grafico rappresenta il numero di persone ricoverate in ospedale in terapia intensiva in funzione del tempo
Esempio: il 7 ottobre 2021 il numero di pazienti in terapia intensiva era pari a 6.
Tale curva ci aiuta anche a capire quanto sia la pressione sul sistema sanitario, dato molto importante a causa del fatto che i posti letto (soprattutto in area critica) sono limitati.
Terapie intensive percentuali
Tale grafico mostra la percentuale di persone positive al virus che sono ricoverate in area critica.
Esempio: il 7 ottobre il 2.12% dei positivi era ricoverato in area non critica e lo 0.55% in terapia intensiva.
Questo andamento ci dà un indizio qualitativo su come vari nel tempo l’“aggressività” della malattia o, vedendola da un altro punto di vista, la vulnerabilità dei soggetti positivi.
È quindi possibile ipotizzare che questa grandezza abbia un valore pressoché costante nel tempo. In caso tuttavia di variazioni elevate del valore degli attualmente positivi nel tempo, evento possibile, soprattutto nelle fasi di diminuzione di questi ultimi, è possibile che il valore delle ospedalizzazioni percentuali restituisca un valore diverso da quello “reale”. Questo è dovuto al fatto che la variazione dei ricoveri si distribuisce solitamente su scale temporali diverse da quella degli attualmente positivi; in generale infatti variazioni significative su ricoveri e decessi si verificano in intervalli temporali successivi a quelli degli attualmente positivi.
In casi come questo, è quindi necessario attendere che la curva dei positivi e delle ospedalizzazioni si stabilizzino, prima che possa essere restituito dalla curva un valore tendenzialmente reale.
Suddivisione percentuale area non critica – terapia intensiva
In questo grafico sono riportati il numero di pazienti in terapia intensiva e in area non critica in percentuale sulle ospedalizzazioni totali. Dato che in base ai dati forniti i pazienti ospedalizzati appartengono o ad una o all’altra categoria, per ogni giorno la somma dei valori delle 2 tracce sarà pari a 1.
Un grafico di questo tipo aiuta a capire a quanto ammonti il numero di pazienti in area critica rispetto al totale.
Esempio: il giorno 9 gennaio 2021 sul totale dei ricoveri, l’11.9% si trovava in terapia intensiva e l’88.1% in area non critica. Il rapporto tra i due è quindi circa 1:8. Per ogni paziente in terapia intensiva, ne erano presenti 8 in area non critica.
Decessi cumulativi
Il grafico mostra il valore cumulativo dei deceduti sia in ospedale che in ambito extra ospedaliero in funzione del tempo.
Per definire un decesso come dovuto a COVID-19, in accordo con quanto riportato dall’ISS, devono essere presenti i seguenti criteri:
“- Decesso occorso in un paziente definibile come caso confermato microbiologicamente (tampone molecolare) di COVID-19.
– Presenza di un quadro clinico e strumentale suggestivo di COVID-19.
– Assenza di una chiara causa di morte diversa dal COVID-19.
Assenza di periodo di recupero clinico completo tra la malattia e il decesso.”
Ulteriori informazioni si possono trovare sul rapporto dedicato al tema, accessibile a questi link:
ISS: Come si calcola la mortalità associata al Covid-19: https://www.iss.it/primo-piano/-/asset_publisher/o4oGR9qmvUz9/content/come-si-calcola-la-mortalit%25C3%25A0-associata-al-covid-19
COVID-19: rapporto ad interim su definizione, certificazione e classificazione delle cause di morte: https://www.istat.it/it/files//2020/06/Rapporto-ISS-Istat-cause-di-morte-COVID-19-49_2020.pdf
Decessi giornalieri
Questo grafico riporta il numero di decessi giornalieri dovuti a COVID-19. Il valore è ottenuto confrontando il numero di decessi riportato sui bollettini regionali con lo stesso indicatore del giorno precedente.
L’andamento di questa curva dovrebbe risultare simile a quella dei positivi e dei ricoverati, presentando però un ritardo temporale rispetto a queste ultime, si sente spesso infatti dire che la curva dei morti è “l’ultima a scendere”. Per una più facile comprensione del trend di questa grandezza è stata aggiunta una linea di tendenza.
Decessi ogni 10 000 abitanti: confronto Verona, Veneto, Itala
In questo grafico vengono messi a confronto i decessi ogni 10000 persone a Verona, nel Veneto e in Italia. Questo valore viene ottenuto dividendo il numero cumulativo di decessi in una determinata zona (quindi in numero totale di decessi dovuti a COVID-19 dall’inizio della pandemia) per la popolazione residente e successivamente moltiplicando il risultato per 10000. Questo procedimento, attuato anche nel confronto tra province degli attualmente positivi, rende confrontabili i dati relativi a territori diversi.
Essendo rappresentati i numeri cumulativi dei decessi, l’andamento sarà simile a quello della curva dei decessi.
Tale grafico suggerisce quanto, in termini di decessi, l’epidemia abbia inciso su un certo territorio.
Negativizzati virologici
La curva rappresenta il numero totale di soggetti guariti in funzione del tempo. La definizione di paziente guarito presente sul sito del ministero della salute stabilisce che “il paziente guarito è colui il quale risolve i sintomi dell’infezione da Covid-19 e che risulta negativo in due test consecutivi, effettuati a distanza di 24 ore uno dall’altro, per la ricerca di SARS-CoV-2.”
Ulteriori informazioni a questo link: http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioNotizieNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=4274
Chi siamo
Siamo Kevin Agyeman, 26 anni, studente di Informatica, presso l’Università degli studi di Verona e Michele Galvani, 23 anni, studente di Fisica, presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Abbiamo creato questo sito web per aiutare la comunità e tenere informate le persone che non sempre possono seguire le notizie dei giornali locali e per fornire una visione d’insieme riguardo tutti i fattori che caratterizzano questa pandemia.

Informazioni utili
I dati pubblicati provengono dai report informatizzati diffusi dalla regione Veneto e dai bollettini relativi all’aggiornamento casi Covid-19 diffusi dal ministero della salute.

Campagna vaccinale - Veneto
Il nuovo sito sviluppato dalla Regione per monitorare in tempo reale l'avanzamento della campagna vaccinale in Veneto.
Campagna vaccinale - Italia
Il sito sviluppato dal Ministero della salute per monitorare la campagna vaccinale in Italia.
Normativa vigente
Informazioni aggiornate sulla normativa vigente in vigore per il Coronavirus.
Proteggersi dal Coronavirus
Informazioni di prevenzione e trattamento sul Coronavirus.